martedì 14 aprile 2015

Il Kindle da un certo punto di vista



Dopo un anno abbondante di utilizzo più o meno intensivo del Kindle, mi sento in grado di dare finalmente un giudizio. È un oggetto esteticamente contraddittorio. Questo di sicuro. Bello e dal sapore tecnologico, con quei tastini un po’ storti e traballanti, o durissimi, lucido e pieno di ditate. Se non fosse per la parte leggermente gommosa sul retro, se fosse stato di plastica dura e liscia anche lì, sarebbe apparso come una cineseria della peggior specie. Invece, grazie alla gommatura e ancora di più al marchio impressoci sopra, l’oggetto acquista una dignità avveniristica.La lettura è riposante, gli occhi non si affaticano per niente, tale e quale leggere sulla carta. Ha anche un suo odorino particolare, alla faccia di quelli che la menano con la storia  del libro tradizionale. Il libro tradizionale ha un buon odore, buonissimo, sono d’accordo, ma anche il Kindle ne ha uno, meno affascinante magari, ma ce l’ha. L’unico difetto forse è che questo buon odorino ce l’ha da nuovo e pian piano svanisce. Non so pensare a nulla di più comodo che scaricare un libro direttamente dal divano di casa.  Già l’acquisto del libro tradizionale dagli store online è stata una rivoluzione, dal punto di vista della comodità, e dei prezzi anche, ma scaricare il libro così, in due secondi, è una cosa che crea quasi dipendenza. Infatti alcuni hanno questa dipendenza.Leggere sul Kindle è anche frustrante. Non sapere mai esattamente quanto manca alla fine di un capitolo mi mette addosso una vera e propria angoscia. C’è sì quella barretta sottile dove sono segnati i capitoli con dei minuscoli trattini, ma non è sufficiente. In base alla lunghezza del testo cambia la velocità d’avanzamento della barretta. Non c’è modo di sapere quando finirà il capitolo, se non proprio verso la fine dello stesso, quando ormai non serve più saperlo. Questa è una cosa che mi infastidisce. Alcuni testi poi, non hanno nemmeno i trattini d’interruzione, così uno si trova di fronte ad un blocco compatto, impenetrabile, con la quale dovrà fare i conti. In certe situazioni provo un leggero senso di nausea, come quando si legge in macchina, o sul pullman. Il fatto che in continuazione penso a quanto possa mancare alla fine di un capitolo, mi suscita il senso di nausea che rovina in parte la lettura. Niente di grave, solo una leggera sensazione. Le copertine tanto utili sullo store, tanto meravigliose sui bestseller cartonati, qui fanno proprio una magra figura. Infatti di default il libro parte già avanti alla copertina, tralasciandola come inutile. Infatti è inutile. Non si vede bene, è scura, con i puntini, non ha praticamente scopo. Posso anche accettare questa cosa, perchè a ben vedere il Kindle non è il libro, il Kindle contiene il libro, e basta. È come un televisore che fa vedere libri.  Questa è una svolta epocale. Una televisione che fa vedere libri. La svolta è solo apparente però, perchè anche il libro normale alla fine era un contenitore. Un contenitore che conteneva un libro solo, racchiuso tra le sue pagine di carta. La carica del Kindle dura un sacco di tempo, tanto che quando poi si scarica lo fa di colpo e ti lascia lì, fregato. Grazie al Kindle ho scoperto molti autori validi, e qualcuno non tanto valido. Credo che sia l’ideale per il mordi e fuggi, letteratura d’intrattenimento e svago, veloce, da pochi euro. Non leggerei mai I Miserabili, anche se è gratis, sul Kindle, perchè sarei ossessionato dalla barretta inchiodata sempre sulla stessa percentuale di progresso.Magari il Kindle, a qualcuno, potrebbe dare un iniziale stimolo alla lettura, quel pizzico di voglia, che prima mancava sempre, di mettersi a leggere. La tecnologia ha un forte fascino, che potrebbe anche far superare lo scoglio iniziale che si pone di fronte al lettore inesperto o addirittura al non-lettore. Una volta, in treno, avevo di fronte una ragazza che voleva attaccar bottone a tutti i costi. Dopo esser riuscita a rompere la mia barriera di resistenza, iniziata la conversazione mi ha detto: “ti piace leggere eh? anche a me piacerebbe tanto leggere, solo che non ho mai tempo”. 



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